Questa mattina in diretta streaming dalla Sala Consiliare del Comune di Piombino, si è svolta la presentazione e la sottoscrizione del protocollo d’intesa che sancisce la nascita della rete del “Sistema difensivo degli Appiani per lo Stato di Piombino”.
Il protocollo è il primo risultato di un progetto messo in campo dal Comune di Piombino e dalla Fondazione Aglaia. Diritto al patrimonio culturale, che, nei prossimi due anni, metterà in rete tutti i Comuni
che, nel 1399, facevano parte del territorio dell’antico Stato di Piombino fondato dagli Appiani e che conservano testimonianze monumentali di questo periodo così prospero.

“L’obiettivo del progetto – spiega il vicesindaco Giuliano Parodi, assessore alla Cultura – è quello di accendere i riflettori su un periodo storico che ha reso grande il nostro territorio e ci ha lasciato importanti testimonianze distribuite su un’area molto vasta. Vogliamo ricostruire la memoria di quella rete, rimettere in collegamento quel sistema difensivo e, di conseguenza, riportare alla memoria la grandezza dello Stato di Piombino e le personalità autorevoli che ne erano protagoniste. È un progetto ambizioso che mette in collegamento molti territori ed enti diversi ma che può costituire un nuovo importante attrattore turistico e, allo stesso tempo, riportare alla memoria un periodo storico storico spesso non sufficientemente valorizzato”.

Gli Appiani nel corso del Rinascimento costruirono un sistema difensivo, formato da torri e fortezze, che ha permesso al Principato di mantenere la propria autonomia politica in un contesto di forte conflittualità tra le potenze italiane, e di relazionarsi con gli altri sistemi di difesa costiera approntati dai domini spagnoli e dal Granducato di Toscana, favorendo la circolazione di modelli specifici di architettura militare progettati, tra gli altri, da Leonardo da Vinci e Giovanni Camerino, quest’ultimo considerato uno dei fondatori delle tecniche di fortificazione moderne.

Il progetto metterà in rete otto Comuni facenti parte di tre ambiti turistici diversi: Piombino, Scarlino, Follonica, Campo nell’Elba, Marciana, Marciana Marina, Portoferraio e Rio oltre al Parco archeologico tecnologico delle Colline metallifere Grossetane.

Nel dettaglio, le fortificazioni interessate saranno il Castello di Piombino, il Rivellino, le Mura leonardesche, il Castello di Populonia e la Rocca degli Appiani, la Torre di Baratti, la Torre di San Leonardo, Torre Mozza, il borgo di Suvereto e il Belvedere, i Castelli di Montioni e Valli nel Comune di Follonica, la rocca di Scarlino e la Torre delle Civette, la Torre dello Sparviero e la Rocca di Buriano nel Comune di Castiglione della Pescaia, le fortificazioni dell’Isola d’Elba, La Torre di Palmaiola e la Torre di Cerboli.

Oggi queste fortificazioni fanno parte di territori diversi, divisi in tre ambiti turistici, due province e otto Comuni, ma mantengono un tratto distintivo che li unisce e li identifica in maniera univoca: sono tutti parte del poderoso Sistema difensivo costruito dagli Appiani per mantenere il controllo sui mari e sulle terre del Principato.
L’obiettivo del progetto è avviare processi di conoscenza, tutela e valorizzazione dei luoghi e dei monumenti del Principato degli Appiani; ricostruire il filo della storia che collega questi luoghi per creare un sistema complesso in grado di mettere in rete i diversi territori e riporti alla luce la rete appianea costituendo, in questo modo, un ulteriore attrattore turistico sul territorio.
Produrre nuove conoscenze permetterà anche di raccontare la storia del territorio e coinvolgere la comunità nei processi di tutela e valorizzazione affinché i cittadini diventino attivi protagonisti nella cura del proprio patrimonio culturale.

Il progetto si svilupperà su più livelli: prima di tutto sul piano della conoscenza che prevede una ricognizione sullo stato dei monumenti interessati attraverso l’elaborazione e la compilazione di schede di titolarità e vulnerabilità secondo i modelli approvati dall’Unesco; la verifica dei vincoli di fatto e delle dichiarazioni di interesse culturale; la ricerca storica, archeologica e architettonica in vista della creazione di contenuti scientifici e divulgativi per i vari pubblici coinvolti; e, infine, il coinvolgimento del mondo della ricerca e della tutela dei beni culturali. A seguire, il progetto si svilupperà sul piano della comunicazione con l’elaborazione di un logo e la progettazione dell’immagine coordinata per il progetto, la realizzazione di un’app che si chiamerà “APP-IANI”, tramite la quale saranno possibili tour virtuali che includeranno contenuti dedicati sia alla storia che all’accoglienza.
Inoltre, sul piano della divulgazione scientifica, saranno realizzati una mappa del sistema difensivo che includerà le informazioni sui monumenti e come visitarli, l’installazione di pannelli didattico-illustrativi in prossimità di ogni monumento, la creazione di disegni ricostruttivi che illustrano il monumento inserito nel suo contesto originario e la realizzazione di un audio-tour multilingua.
Sul piano commerciale si prevede la realizzazione di merchandising dedicato al progetto, la creazione di itinerari guidati, tour, cammini ed esperienze che mettano in rete i vari nodi del Sistema e il coinvolgimento di tour operator e agenzie di viaggio.
Infine, la formazione degli operatori turistici e culturali e degli stakeholders economici del territorio e la pubblicazione di una guida divulgativa e di una pubblicazione scientifica. Un programma definito che per il quale il lavoro è già iniziato e che vedrà la conclusione entro dicembre 2022.

In foto, da sinistra: Marco Paperini (Fondazione Aglaia), Alessandra Casini (direttrice del Parco archeologico tecnologico delle Colline metallifere Grossetane), Gabriella Fabbri (responsabile ufficio Cultura Comune di Piombino), Lidia Bai (presidente del Parco archeologico tecnologico delle Colline metallifere Grossetane), Giuliano Parodi (vicesindaco e assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Piombino), Carolina Megale (Fondazione Aglaia).


“700 Dante”: Università di Pisa, evento internazionale e nuova composizione musicale

Orchestra sinfonica “Città di Grosseto” in concerto domenica 28 marzo